La celebre frase attribuita a Charls Darwin “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” è il giusto punto di partenza per analizzare questa case history; un esempio di quanto la capacità di adattamento sia stata la forza trainante di un progetto che oggi rappresenta una delle vere eccellenze del nostro territorio.
Nelle aule di formazione imprenditoriale, spesso si riporta l'esempio del t-rex e della farfalla. Il primo rappresenta l'azienda storica, radicata alle proprie tradizioni che non ha nessuna intenzione di cambiare; la farfalla, al contrario, rappresenta l'azienda snella e disposta a mutare in funzione degli stimoli ricevuti dal contesto in cui si trova.
Moltissimi esempi anche a livello internazionale ci hanno dimostrato quanto la resistenza al cambiamento porti con se un'inevitabile conseguenza: la fine.
Analizziamo la storia di due T-Rex esemplari:
Kodak ha schernito la tecnologia della fotografia digitale confidando nel fatto che nessuno avrebbe voluto abbandonare uno strumento consolidato come il rullino; Blockbuster, la più imponente catena di videonoleggi a livello globale, surclassata dall'arrivo di competitor come Netflix.
Qual'è l'elemento in comune a queste grandi realtà?
Hanno voluto resistere al cambiamento, o meglio, hanno deciso di non cambiare seguendo il mercato. Secondo i massimi esperti mondiali, questa è la principale causa di fallimento per molte aziende.
L'innovazione, la capacità di rinnovarsi e di assumersi i rischi sono solo alcuni dei comportamenti tipici di un imprenditore, e la farfalla di cui parleremo ora ne è una dimostrazione.
Nel 2011 Andrea Domenighini ha preso le redini di quello che all’epoca era un negozio di paese, lasciando l’attività di dipendente presso Cà del Bosco, famosa azienda vinicola della Franciacorta, per rilevare l’attività di famiglia, una modesta gastronomia di paese, modificandola secondo le sue aspettative e desideri. Una scelta per alcuni azzardata, ma che gli ha permesso di creare un ambiente accogliente e riservato, diventando uno dei punti ristoro in cui la tradizione è unita alla creatività. Una chicca nel centro di Breno che si distingue dagli altri ristoranti.
Andrea, titolare e sommelier del Bistrot Domenighini, un ragazzo di quasi 40 anni, laureato in scienze agrarie alla facoltà di Edolo (BS), ama definirsi così:
“Due spalle rubate all’agricoltura e donate alla ristorazione”
Come molti neo imprenditori, all’inizio rimpiangeva la tranquillità economica del lavoro dipendente, anche se a suo dire, tale lacuna era compensata dall’indipendenza di poter scegliere le materie prime, il vino e i prodotti presenti nel suo Bistrot. Sognare una cosa, analizzarla a livello economico e realizzarla poi nel lato pratico era ed è la fonte della sua soddisfazione. La sua umiltà lo porta a dirci durante l'intervista che
“Da imprenditore per diversi anni non ho avuto il mio stipendio.”
Oggi è tutto diverso, per molti il giovane imprenditore è diventato un bell'esempio di giovane imprenditoria e, visto che si parlava di cucina, abbiamo chiesto la sua ricetta per fare un buon imprenditore. Prontamente ha sguinzagliato la lista degli ingredienti: coraggio, intraprendenza, tenacia, costanza nel lavoro e ambizione. Questi sono i cinque elementi che gli hanno permesso di diventare un’eccellenza della Valle Camonica.
Con l’arrivo di Andrea, Bistrot Domenighini è diventato infatti una formula nuova. Nel 2011 la gastronomia ha iniziato a mescere, a dar quindi la possibilità di bere e di mangiare in un ambiente in cui normalmente si faceva la spesa, trasformandosi così in un ristorante. Ovviamente il dissenso da parte di chi non vede di buon occhio il cambiamento è arrivato anche per Andrea; al contrario, il passaggio da un tipo di attività ad un’altra è stata interessante sopratutto per i clienti.
“Per me essere arrivato alla modalità dove sono adesso è stato qualcosa avvenuto a step. Non era ciò che avevo in mente fin dall’inizio, ma ho modificato la mia attività a seconda delle esigenze di mercato e poi delle mie voglie e dei miei desideri, che però non avevo chiari fin dall’inizio”
La strada per il successo è lastricata di fatiche, e così anche per l'amico imprenditore brenese, le difficoltà incontrate non sono state poche, prima quelle economiche e burocratiche ed inseguito la ricerca di un personale qualificato e consapevole, non lo hanno fermato.
Uno degli aspetti al quale diamo maggiore importanza come azienda di consulenza, è la chiarezza nello scopo. Aver sempre in mente cosa si vuol fare ed in che modo farlo, è la prima pietra su cui poggiare la propria attività; per questo abbiamo voluto che anche Andrea ci dichiarasse le proprie mission e vision:
“Accogliere e far sentire a proprio agio i clienti, creando un ambiente famigliare e riservato con pochi coperti”.
Le dimensioni trasformano appunto questo locale in un ristorante di nicchia, dove cura per ogni dettaglio, e relazione umana ne fanno da padroni. Un luogo esclusivo ubicato nella piccola Piazza Sant’Antonio.
Il confronto non spaventa questo giovane innovatore
“Mi piacerebbe che vicino a me ci fossero altre attività commerciali perché renderebbe tutto più bello... Se c’è qualcosa, ti metti sempre a paragone e cerchi sempre di migliorarti”
Dalle parole di Andrea, si può quindi concludere che Il Bistrot Domenighini è un’eccellenza che ama mettersi in gioco, un chiaro esempio di come si possa fare impresa in un mercato molto competitivo.
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